Corea: gli angeli del drink

Corea del Sud: per chi beve troppo, ecco gli angeli del drink

Durante le notti in Corea del Sud invece della ruota di scorta può essere meglio avere a disposizione un autista di scorta: chi è troppo ubriaco per tornare a casa può chiedere soccorso ad un accompagnatore personale. Come racconta il New York Times, a Seoul è una vera e propria professione: ogni giorno in tutta la nazione circa centomila “angeli del drink” portano 700mila ubriachi fino alla porta di casa, ottenendo in cambio un compenso. La giornata di lavoro più intensa è il venerdi.

Se i coreani hanno imparato ad affrontare la diffusione dell’alcolismo, in Giappone stanno muovendo i primi passi: il principe Tomohito a 61 anni è stato costretto a fare pubblica ammissione di essere un ubriacone. “I pazienti saranno contenti di sapere che adesso hanno un amico nella famiglia reale” ha sdrammatizzato il principe.

Il maggior consumatore mondiale di alcol è l’Europa: ogni cittadino adulto dell’Unione ne beve in media undici litri l’anno. Secondo un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), le conseguenze del consumo di birra, vino e liquori sono drammatiche: sette milioni di persone sono state coinvolte in risse dopo aver bevuto troppo, e 195mila sono morte a causa dell’alcol. In totale all’eccessivo consumo di sostanze alcoliche sono dovuti il 7% delle disabilità e dei decessi prematuri.

luca.delloiacovo Giovedì 12 Luglio 2007 - panorama.it

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