Le donne siculo-pakistane

«Botte alle donne Tradizione siculo-pakistana»

Il ministro dell'Interno: «Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare una donna»

Doveva essere un convegno su Islam e integrazione, con il contributo di relatori italiani e stranieri concordi sulla necessità di superare pericolosi stereotipi e semplificazioni. Ma ha finito per scatenare, fuori delle sue porte, una polemica politica tutta italiana infarcita di orgogli regionalistici. Questo l'effetto di una frase del ministro dell'Interno Giuliano Amato che, ragionando sulla necessità di ricondurre la violenza sulle donne non ai precetti religiosi ma alle tradizioni umane, compresa quella di un certo maschilismo da lui stesso conosciuto in passati decenni nella sua regione di origine, si è lasciato sfuggire che «Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna. È una tradizione siculo-pakistana che vuol far credere il contrario». Apriti cielo. Non passa un'ora e già arrivano reazioni e richieste di scuse dal centrodestra e dai rappresentanti della Regione siciliana, ma anche qualche garbata correzione di tiro da parte del centrosinistra.

«Stupisce la leggerezza con la quale il ministro ha trattato il problema», osserva il Dl Riccardo Villari, che mette in allerta Amato sui rischi di «ragionamenti troppo sottili». A favore del ministro sembra invece schierarsi la diessina Ivana Bartoletti: «Con le violenze alle donne non c'entrano né Islam né immigrazione», dice, ma piuttosto «un maschilismo proprietario di chi confonde la nostalgia di casa con perpetuarsi di vecchie tradizioni». Ma anche un sottosegretario del suo governo, Maria Chiara Acciarini, sceglie di attaccare: «Amato, chieda scusa non solo ai siciliani ma anche ai pakistani».

Interpellato, Amato precisa: «Da siciliano ho parlato di una Sicilia che non c'è più», testimoniata da capolavori del cinema e della letteratura, ma scomparsa ormai già dagli anni Settanta. Ma non è sufficiente. Così Amato «infama il popolo siciliano», accusa il leader dell'Mpa Raffaele Lombardo, mentre il suo compagno di partito Nello Neri si dice allibito della conoscenza di tradizioni siculo-pakistane note solo al ministro.

Il presidente della Regione Sicilia Cuffaro è sorpreso e sconcertato per il «disprezzo» di Amato verso la sua ricca tradizione culturale, mentre per Federico Bricolo della Lega il ministro «si piega e si sottomette all'arroganza del mondo islamico».

Più mirate alla fase politica le reazioni di Renato Schifani (Fi) - secondo cui il ministro mostra una stanchezza psicofisica dovuta alle difficoltà del suo governo - e Alfredo Mantovano (An), per il quale Amato è distante dalla realtà come tutto il suo esecutivo.

Cerca di frenare il segretario della Dc per le autonomie Gianfranco Rotondi: «Anche l'attacco politico ha un limite - dice - le battaglie si fanno su altre cose».

12.07.07 - corriere.com

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