Sballati alla guida fra alcol e droghe

La morte della giovane Claudia mette a nudo una piaga mai rimarginata

La lotta (impari) delle Forze dell'ordine e delle istituzioni - Centinaia di patenti ritirate nel solo Pinerolese - La repressione però non può bastare

Claudia Muro, 16 anni, di Rivalta, è morta sabato notte a S. Secondo. Un'auto guidata da un uomo ubriaco l'ha falciata mentre attraversava la strada, fuori da una discoteca. La sua tragedia ha scosso il Paese. Anche il ministro Giuliano Amato ha parlato di sequestro dell'auto per chi guida in stato di ebbrezza.

«È stato un incidente - ha commentato il fratello - che si poteva evitare». Parole che rispecchiano dolore e dignità. E però mettono prepotentemente a nudo una piaga mai sconfitta, che riguarda tutti.

Nel 2006 i Carabinieri hanno ritirato 973 patenti in provincia di Torino: 671 per guida in stato di ebbrezza. In 67 casi c'era di mezzo l'abuso di droga. La media si è confermata anche nel primo semestre del 2007: 546 patenti ritirate soltanto dai Carabinieri - una quarantina nel Pinerolese - e 310 casi di alcol, mentre sono cresciuti a 104 i ritiri per gli stupefacenti.

Una lotta impari, nonostante le 110mila pattuglie all'anno. Le stragi del sabato sera non si placano nemmeno con l'impegno costante della Polizia stradale, che di patenti per alcol o droghe ne ha ritirate quest'anno già 98 solo nel Pinerolese. Un numero altissimo. Si tratta soprattutto di giovani, sorpresi perlopiù di notte. Ma il problema riguarda tutte le età: le ultime quattro patenti, ritirate dalla Polstrada nel week-end, a Pinerolo, Candiolo, Scalenghe e Vigone, riportano date di nascita differenti: '45, '57, '75 e '58.

Anche le istituzioni locali si sentono coinvolte. «Da un anno abbiamo avviato controlli mensili con la Polizia stradale, la Croce rossa e l'Asl» esordisce Maria Rita Cavallo, assessore alla Salute di Pinerolo. È un primo passo: «Un'analoga collaborazione si vorrebbe avviare anche con i Carabinieri e con i Vigili urbani».

Per il vice-comandante della Polstrada di Pinerolo Mauro, però, «è la cultura che deve cambiare». Servono educazione e prevenzione. Anche in questo si fanno tentativi, nell'ambito dei Piani programmatici per la Salute, e delle Politiche sociali e giovanili.

Perché a reprimere pare di voler fermare il mare con le mani. Molti si chiedono se all'investitore di Claudia la patente si dovesse proprio restituirla ogni volta: era già stato preso in tre occasioni, due ritiri per ebbrezza e una sospensione, lo scorso febbraio. «Purtroppo sì - spiega il ten. Marco Porcedda, al comando della Compagnia di Pinerolo -: il ritiro è dovuto alla mancanza delle caratteristiche minime per poter guidare, e prevede la restituzione dopo gli accertamenti medici. La sospensione è temporanea per definizione, in questo caso due mesi».

In Val Pellice una persona è famosa per i 10 ritiri collezionati. In un altro caso, un'auto è stata fermata dalla Polizia a decine di chilometri dalla valle con su il cartello del fermo amministrativo apposto dai Carabinieri, che intimava al proprietario di tenerla (appunto) ferma.

Un fatto è che il problema nasce molto prima. Consepi, che si occupa di sicurezza stradale per conto della Regione, ha condotto test in tutto il Piemonte su un campione di 6.500 giovani (per tre volte queste analisi sono state effettuate proprio a Villa Glicini, a S. Secondo): «In discoteca si entra dopo la mezza. È frequente che le persone a quel punto siano già oltre i limiti di alcol nel sangue. La nostra indagine ha rilevato, in alcune zone, picchi fino all’83% di ragazzi “sballati” ancor prima di mettersi a ballare». E a bere cocktail.

L’amministratore delegato Claudio Bonansea traccia un quadro inquietante: «Non è solo una questione di alcool. Due ore di permanenza in discoteca allungano i tempi di reazione per chiunque del 35-40 per cento». Poi c’è da considerare il fattore-stanchezza: «Sedici-diciotto ore di veglia riducono il campo visivo e l’attenzione».

Quasi sempre, poi, i parcheggi non bastano, i tratti da percorrere a piedi sul ciglio sono anche lunghi, l'illuminazione scarsa. Succede praticamente per tutte le discoteche del Pinerolese. Molti giovani, poi, migrano verso le sale da ballo del Cuneese. Oggi (mercoledì) alle 11 il presidente della Provincia Granda Raffaele Costa incontra i sindaci. Proporrà di rivedere gli orari. Domani toccherà ai titolari delle discoteche, responsabili, tra l'altro, di non alterare la viabilità intorno al locale.

Ma quanto si può bere? Il limite massimo di alcolemia consentito dalla legge per un guidatore è 0,5 g/l. Per l'Istituto superiore di sanità corrisponde in media a tre bicchieri di vino per un uomo (due per una donna).

Un test empirico condotto da "L'Eco Mese" con l'etilometro messo a disposizione dalla Polstrada ha chiarito che non per tutti le bevande hanno la stessa incidenza (motivo in più per non bere affatto). Un solo "bianchetto" ha portato l'alcolemia di una 35enne astemia a quota 0,19, ma l'ha lasciata ferma sullo zero per un 50enne che è abituato ad un buon bicchiere di vino durante i pasti. Patente virtualmente ritirata, invece, per un trentenne che ha bevuto un vermouth e tre bicchieri di rosso (0,63) mentre a un 35enne sono bastate due birre medie.

Luca Prot - Tonino Rivolo - 18.07.07 - ecodelchisone.it

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