Travolse 4 ragazzi, rabbia al processo

Ascoli. Una ragazza all’imputato: ti voglio bene. Il padre di una vittima la crede una parente del nomade e le si avventa contro

Rom 22enne era ubriaco. La folla: devi marcire in carcere Urla d’odio anche contro l’avvocato che deve uscire scortato

di Luca Schiavone ASCOLI PICENO

Da una parte lui, Marco Ahmetovic, 22 anni, magro, silenzioso, quasi rannicchiato nei suoi jeans e maglietta davanti al giudice; dietro la transenna loro, i parenti e gli amici dei quattro ragazzi che il rom ha ucciso guidando ubriaco un vecchio furgone. Per tutto il tempo gli gridano «Assassino...assassino»; «Devi marcire in carcere!» Tentano pure, senza riuscirci, di gettarsi sull’uomo sfondando il cordone di polizia e carabinieri deputato a garantire una parvenza di normalità ad un'udienza che normale non è. A dominare la prima udienza del processo con rito immediato è la rabbia dei genitori e dei fratelli di Eleonora Allevi, 18 anni, Danilo Traini, 17, Davide Corradetti e Alex Luciani, 16 anni, travolti il 23 aprile da Marco Ahmetovic, completamente ubriaco. Lo zio di Alex, Giuseppe Antolini, ieri, ritrovandoselo davanti in Tribunale ad Ascoli Piceno, ne parla come di «un pericolo costante». E dà la colpa «allo Stato, alle istituzioni», perchè quel campo e quella gente non dovevano stare lì. E se in paese tutti si affrettano ad affermare che «non è razzismo», nel dubbio il campo nomadi è stato dato alle fiamme tre volte. La notte del tragico incidente i rom sono fuggiti proprio per timore di ‘ritorsioni’. «Era meglio se non venivo, meglio se vado via, sennò mi sento male...» mormora Filippo Giuseppe Allevi, il padre di Eleonora. Il clima è così carico di odio che scoppia un tumulto quando una ragazza minuta dal pubblico grida all'imputato: «Marco ti voglio bene...siamo andati a scuola insieme, ti ricordi?». Allevi le si avventa contro pensando che sia la moglie o un'amica del rom, altre persone la salvano, lei scappa via. Il difensore di Ahmetovic, Felice Franchi, ha presentato istanza di patteggiamento: tre anni e sei mesi per omicidio colposo plurimo, più sei mesi per resistenza e un mese di arresto per guida in stato di ebbrezza. Il pm Carmine Pirozzoli si è opposto, e il giudice monocratico Emilio Pocci si è riservato di decidere all'esito del processo, rinviato al 17 settembre. Il rom per ora resta in carcere, e, riferisce l'avv. Franchi, «prega, pentito per quello che ha fatto». La vampata d’odio divampata in paese non ha risparmiato il difensore di Ahmetovic, costretto a farsi scortare fuori dai carabinieri, mentre la gente gli gridava «vergogna, vergogna».

10.07.07 - laprovinciadicremona.it

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