Cosa vedo? note sulla British American Tobacco

(occhio agli inserzionisti)

Pubblichiamo questo testo inviatoci da Paolo Barnard che abbiamo già segnalato al direttore del "Sole24ore" e al responsabile della raccolta pubblicitaria sulle nostre pagine, raccolta che non gestiamo direttamente.

Visitando questo sito, e in particolare la pagina contenente l'ultimo contributo di Gherardo Colombo, sono rimasto assai stupito nel vedere apparire sulla colonna di sinistra una pubblicità del gruppo britannico British American Tobacco (BAT), che è il secondo gigante mondiale privato della sigaretta. Le ragioni di questa mia segnalazione non sono solo quelle legate alla nota nocività del fumo, di per sé già sufficienti a rendere la presenza di BAT sul Vostro sito assai criticabile. Mi chiedo se la scelta di ospitare la BAT fra i Vostri inserzionisti sia stata fatta con sufficiente informazione dei fatti che riguardano questa particolare mutinazionale. Ne cito solo alcuni di seguito.

Il rispettato settimanale inglese "The Observer" rivelava nel maggio del 2004 che secondo un memoriale "segreto" interno alla BAT, la multinazionale aveva investito milioni di sterline per finanziare alcune controverse ricerche che rafforzassero la teoria della "predisposizione genetica" al tumore al polmone, secondo le quali il fumatore che si ammala è vittima in realtà non della sigaretta, ma dei suoi geni difettosi. Si trattava, scrisse l'"Observer", di "annebbiare" il rapporto fra fumo e cancro, e questo scatenò le proteste dei maggiori ricercatori al mondo. Gli esperti della London School of Hygiene and Tropical Desease rivelarono poi come la BAT si era dedicata a promuovere strategie di mercato presso "i sedicenni analfabeti e poveri del Medioriente", per poi tentare maldestramente di cancellare l'età dai documenti per sostituirla con i 18 anni.

Secondo il Wall Street Journal, nel 2004 la BAT fu sottoposta a indagini da parte della Corte Distrettuale della Columbia (USA) riguardo a un altro suo memoriale, il cosiddetto "Foyle Memorandum", che l'azienda per ben tre volte si rifiutò di sottoporre al tribunale. In esso, sosteneva l'accusa, vi erano le prove che la BAT e altre industrie del tabacco avevano "tentato di distruggere, sopprimere o nascondere le loro ricerche interne che trattavano del rapporto fumo e salute". Il documento era essenziale nel contenzioso legale apertosi nel settembre del 2004 fra il governo degli Stati Uniti e le multinazionali del tabacco, dove a queste ultime si chiedeva un risarcimento di 280 miliardi di dollari per aver "frodato il pubblico nascondendo i rischi per la salute delle sigarette per almeno 50 anni".

Il noto quotidiano "The Guardian" di Londra rivelava inoltre nell'ottobre del 2005 che la BAT "ha segretamente gestito una sua succursale nella Corea del Nord per 4 anni... nonostante le serie preoccupazioni per lo stato dei diritti umani nel Paese". Inoltre, scriveva il quotidiano, "la BAT non aveva mai menzionato quella succursale nei suoi bilanci annuali e molti azionisti erano probabilmente ignari di tali fatti", e tutto ciò "due anni dopo che la BAT era stata obbligata ad abbandonare il brutale regime della Birmania sotto pressione del governo inglese e dei gruppi per i diritti umani".

La British American Tobacco vende circa 800 miliardi di sigarette all'anno, e questo, unitamente a quanto segnalato sopra, dovrebbe suggerire a Golem l'Indispensabile e al Sole 24 Ore una seria riconsiderazione delle loro responsabilità sociali nell'ospitare un inserzionista di quella posta.

Cordialmente.

Paolo Barnard ha collaborato come corrispondente estero con tutti i maggiori quotidiani italiani, per poi passare alla RAI come co-fondatore di Report (RAI 3), per cui ha svolto diverse incheste scottanti di respiro internazionale. Oggi collabora con RAI Educational ed è autore di saggi di politica estera e altro. Il suo Perché ci Odiano (Rizzoli Bur) è il libro più censurato del 2006.

di Paolo Barnard - 05-07-2007 - golemindispensabile.ilsole24ore.com

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