Pensioni, no dei sindacati al governo

"Proposta inadeguata sulle più basse"

ROMA - La proposta presentata dal governo sulla rivalutazione delle pensioni a partire dalle più basse è "ancora distante rispetto alla piattaforma sindacale unitaria e inadeguata a raggiungere un'intesa". E' quanto affermano Cgil, Cisl e Uil che, insieme alle rispettive organizzazioni dei pensionati (Spi, Fnp e Uilp) hanno esaminato la proposta. I tre sindacati ribadiscono "la volontà di continuare la trattativa, per arrivare a una conclusione positiva", e definiscono "prive di fondamento" le notizie che attribuiscono ai sindacati dei pensionati e alle confederazioni "la volontà di escludere, dai futuri miglioramenti, le pensioni da lavoro autonomo e gli assegni sociali. In questo quadro - conclude la nota - continua la mobilitazione indetta dai confederali dei pensionati".

L'ennesima rottura nella trattativa arriva nel giorno in cui il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, si dice ottimista su un esito positivo del negoziato e parla, a Repubblica Tv, di un "accordo possibile entro l'estate".

E circolano alcune ipotesi sui contenuti della piattaforma: quattro le categorie individuate dal governo per accedere agli aumenti alle pensioni basse; questi ultimi riguarderanno le pensioni previdenziali da contribuzione; una quota di pensioni sociali; le previdenziali senza alti redditi, di soggetti di età pari o superiore ai 65 anni, con un'ipotesi di tetto di anzianità contributiva a seconda che si tratti di lavoratori autonomi o indipendenti; le pensioni previdenziali da contribuzione di soggetti che possono vantare anche altri redditi. Ma Cgil, Cisl e Uil, insieme con le organizzazioni dei sindacati, come si diceva hanno bocciato la proposta del governo.

Restano distanti le posizioni all'interno della maggioranza. Il capogruppo di Rifondazione, Gennaro Migliore, ribadisce: l'abolizione dello scalone era nel programma e va rispettata (posizione già espressa dal segretario del partito, Franco Giordano). Replica la vicecapogruppo dell'Ulivo alla Camera, Marina Sereni: "Credo che tutti debbano sapere che il governo ha presentato una proposta complessiva che riguarda le pensioni più basse, gli ammortizzatori sociali, i giovani e anche lo scalone. Su questa proposta c'è bisogno di un accordo, non si può tirare troppo la corda".

Per Lamberto Dini, il progetto del governo sulle pensioni ancora non è stato formalizzato come disegno di legge ed è quindi "difficile dire chi e quanti saranno i senatori che lo possono appoggiare e quelli che possono invece votare contro". "Non sappiamo ancora quale sarà la decisione del governo, il progetto ancora non c'è", insiste Dini, aggiungendo: "Mi pare che ci sia l'intendimento del governo di rimandare per trovare una soluzione più accettabile".

4 luglio 2007 - repubblica.it

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