Le piccole vittime dell'ambiente

Un bambino su tre muore a causa dell'inquinamento ambientale. Sotto accusa polveri sottili, piombo e acqua sporca. Per il direttore tecnico dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Roberto Bertollini, è solo "la punta di un iceberg"

Inquinamento dell'aria tra le mura di casa e all'aperto, acqua contaminata, inquinamento da piombo e incidenti, da quelli stradali alla violenza e alla guerra: sono i cinque killer che in Europa uccidono un bambino su tre. E' l'allarme lanciato dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), nello studio pubblicato sulla rivista The Lancet che per la prima volta fornisce cifre e dati sui danni alla salute dei bambini provocati da fattori ambientali. Nelle realtà molto diverse dei 52 paesi dell'area europea dell'Oms (Europa occidentale, paesi dell'ex Urss e dell'ex Jugoslavia, Israele, Turchia e Cipro) sono ogni anno 100.000 i bambini e ragazzi da zero a 19 anni che muoiono a causa dei 5 killer ambientali. Questi ultimi sono inoltre colpevoli di bruciare ben 6 milioni di anni di vita in salute dei giovanissimi.


Cifre che il direttore tecnico dell'Oms Europa, Roberto Bertollini, ha definito "la punta di un iceberg". Molto c'è ancora da fare, ma questi primi dati costituiscono una solida base per sollecitare dai singoli governi delle regioni europee dell'Oms azioni specifiche a salvaguardia della salute dei più piccoli. I dati dello studio saranno presentati nella conferenza dei ministri europei della Sanità e dell'Ambiente, organizzata dall'ufficio europeo dell'Oms a Budapest dal 23 al 25 giugno. Il Piano d'azione per l'ambiente e la salute dei bambini che sarà discusso in Ungheria prevede azioni prioritarie per ridurre l'esposizione dei più piccoli agli inquinanti e ridurre gli incidenti. Ad esempio, ha osservato Bertollini, l'esperienza fatta nei paesi dell'Europa occidentale ha dimostrato che è possibile ridurre la contaminazione da piombo e, con essa, i casi di ritardo mentale causati da questo inquinante. La ricerca, coordinata da Francesca Valent, dell'Istituto di Igiene dell'Università di Udine, ha considerato i 5 killer ambientali per i quali esiste una relazione fra esposizione e comparsa di malattie basata sull'evidenza. Il prossimo passo, ha detto la ricercatrice, sarà considerare altri fattori, come la presenza di contaminanti negli alimenti (ad esempio mercurio e pesticidi), l'esposizione alle radiazioni o al fumo passivo.


Ecco il numero delle morti provocate ogni anno dai killer ambientali e degli anni di vita in salute bruciati:

Inquinamento dell'aria

Uccide 13.796 bambini da zero a 4 anni nell'intera regione europea e rappresenta il 6,4% di tutte le cause di morte. Il nemico numero uno dei bambini in questo caso sono le polveri sottili, composte da particelle dal diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro (Pm10).

Inquinamento in ambienti chiusi

Uccide 9.845 bambini fra zero e 4 anni, provocando il 4,6% delle morti. In termini di anni di vita in salute perduti, il suo costo si calcola in 340.818. Si deve soprattutto all'uso di legna e carbone per riscaldare la casa o per cucinare, ancora molto diffuso in alcune regioni dell'Est europeo.

Acqua contaminata e condizioni igieniche

Provocano diarrea, uccidendo 13.548 bambini da zero a 14 anni, provocando il 5,3% del totale delle morti. E' alto anche il loro costo in anni di vita in salute perduti: 549.940.
Contaminazione da piombo Non uccide, ma peggiora decisamente la qualità di vita dei bambini da zero a 4 anni, provocando una forma di ritardo mentale. Il costo si calcola in 482.892 anni di vita in salute perduti.

Incidenti e traumi

Sono il killer numero uno dei bambini e dei giovani da zero a 19 anni, con 75.159 morti ogni anno (22,6% di tutte le cause di morte). Non si considerano soltanto gli incidenti stradali (prima causa di morte per ragazzi e bambini dell'Europa occidentale) e quelli domestici, ma anche quelli provocati da violenza deliberata e guerre.

04-07-2007 - dilloadalice.it

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