Suicida dopo l'accusa di aver violentato una 13enne

Alle spalle aveva varie denunce per esibizionismo

TREVISO (5 luglio) - Si è ucciso due giorni dopo essere stato denunciato per violenza sessuale ai danni di una tredicenne trevigiana. Lui, 30 anni, di Crespino, in provincia di Rovigo, avrebbe conosciuto la ragazzina attraverso una chat. Il fatto, riportato oggi da "La Tribuna di Treviso", è avvenuto circa un mese fa quando, dopo averla conosciuta in chat, l'uomo sarebbe andato a trovarla a casa, nel trevigiano. Sembra che i due siano rimasti soli nell'auto dell'uomo e lì si sarebbe consumata la violenza sessuale. Al rientro a casa, la madre della ragazzina si è allarmata, vedendo la figlia in compagnia di quell'uomo adulto, e l'ha portata in ospedale. In seguito i genitori hanno denunciato l'uomo, che due giorni dopo si è suicidato.

Prima di uccidersi ha lasciato un biglietto nel quale respingeva con forza l'accusa di violenza sessuale: «Mi dispiace, non ho mai fatto male a nessuno - ha scritto - Non ho fatto nulla a quella ragazza. Voglio essere cremato e donare gli organi». Dopodiché ha preso il fucile del padre e si è sparato alla testa. A trovare il cadavere è stato il genitore. Era l'11 giugno scorso: da quando, due giorni prima, era stato denunciato di violenza sessuale nei confronti della ragazzina, era caduto in un profondo sconforto. Pare che già soffrisse di depressione, e dopo quell'accusa non si sarebbe più ripreso.

Si tratta di un giovane introverso, che non aveva amici, probabilmente instabile psicologicamente e con numerose denunce in passato per atti osceni. L'uomo, operaio in una fabbrica della bassa polesana, era stato denunciato per atti osceni la prima volta a 21 anni, nel dicembre 1998, dopo essere stato notato mentre si esibiva davanti alle ragazze in una piscina di Rovigo. Poi altre due segnalazioni alla magistratura, sempreda parte della polizia: nel luglio 19'99 e nel febbraio 2001. Gli episodi erano quasi sempre gli stessi: il giovane era solito appostarsi in giardinetti o altri luoghi frequentati da ragazze per dar sfogo alle sue manie esibizionistiche. Nel luglio 1999 era stato bloccato dopo un breve inseguimento dalla polizia, che per scoprirlo sul fatto aveva usato come esca un'agente donna in borghese. Ma evidentemente, raccontano i conoscenti, il ragazzo non era mai uscito da questa situazione di devianza. L'ultimo episodio, quello della 13enne trevigiana che aveva conosciuto in chat, avrebbe dato il colpo finale al suo instabile equilibrio del ventinovenne, che probabilmente non si era neppure reso conto della gravità di quel rapporto avuto con la minorenne.

5 Luglio 2007 - ilmessaggero.it

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