Pensioni, firmato l'accordo con i sindacati

In pensione a 58 anni nel 2008, poi quota 95 nel luglio 2009 con età minima 59 anni, quota 96 nel gennaio 2011 con età minima a 60 anni e infine quota 97 nel gennaio 2013 con la minima a 61 anni. I lavoratori considerati sottoposti a lavori usuranti saranno 1,4 milioni. E' questo in sintesi l'accordo sulle nuova previdenza raggiunto questa mattina, poco dopo le 6, dopo una notte di trattative più volte sospese



Roma, 20 lug. (Ign) - In pensione a 58 anni nel 2008, poi quota 95 nel luglio 2009 con età minima 59 anni, quota 96 nel gennaio 2011 con età minima a 60 anni e infine quota 97 nel gennaio 2013 con la minima a 61 anni. I lavoratori considerati sottoposti a lavori usuranti saranno 1,4 milioni. E' questo in sintesi l'accordo sulle pensioni tra Governo e sindacati raggiunto questa mattina, poco dopo le 6, dopo una notte di trattative più volte sospese. Oggi il premier Romano Prodi durante il Consiglio dei ministri chiederà al governo il via libera politico alla riforma previdenziale, spiegando i termini dell'accordo raggiunto.

Una intesa che arriva dopo il ricompattamento del centrosinistra: per tutta la giornata di ieri c'erano stati incontri frenetici tra i leader della coalizione a Palazzo Chigi per trovare la soluzione più condivisa possibile, .

Sempre ieri il Premier aveva riunito per un pranzo di lavoro i vicepremier Massimo D'Alema e Francesco Rutelli con i ministri dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa e del Lavoro, Cesare Damiano. In particolare il governo cercava di risolvere alle prese con il nodo delle quote con cui si andrà in pensione dal 2010. L'esecutivo puntava a quota 96 (mix tra età anagrafica e anni di contribuzione) mentre la sinistra radicale chiederebbe almeno quota 95. Poi dopo l'intesa raggiunta la maratona notturna con le parti sociali e la firma.


20.07.07 - adnkronos.com

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