Picchiata da padre e fratello obbligata a prostituirsi

Condizione femminile. Picchiata da padre e fratello obbligata a prostituirsi


Donne schiave. Più che quote rosa. L'universo femminile sta precipitando in un baratro e non ce ne accorgiamo. Non se ne dà notizia. Le donne più che incoraggiate a far carriera, a migliorare ed ambire, scivolano in fenomeni regressivi di civilità e diritti. Violenze e violazioni sono una quotidianità silente e solitaria. Vetro sul cuore di milioni di donne. Perche la solidarietà ha anche il profilo rosa.

Schiave. Non solo le immigrate. Nei posti di lavoro, quando non sono le aziende dove pochè manager fanno strada e poi vengono corteggiate da uomini e jet set. Schiave nelle strade dove migliaia di donne immigrate vengono importate per la prostituzione più orrida e selvaggia. Schiave spesso anche nelle famiglie. E poi schiave di un'immagine della donna che il Financial Time non ha esitato a stigmatizzare in Italia come non accade altrove. Perchè pubblicità e televisione hanno ridimensionato l'universo femminile a gregario di bisogni sessuali. Non è per questo che la donna è accanto agli uomini. La donna è il motore dell'amore universale. E' la genitrice, è il dono della vita che si rinnova. E' la sessualità per l'estasi non per il commercio.

Comincia l'Italia denuncia questa condizione. E imputa direttamente il fallimento alla politica. Che non ha saputo interpretare necessità e bisogni. Le donne oggi, rispetto agli anni settanta, sono abbandonate e dimenticate. Forse perchè anche qui la politica ha chiuso gli occhi coi privilegi di cui godono le parlamentari, gli stessi costi e benefit inutili dei loro colleghi uomini. Donne in parlamento che non hanno mosso un dito per far crescere la dimensione femminile, salvo accordarsi per quotare le virtù di poche e pochissime. Ma davvero le quote sono la battaglia principe per riscattare un genere?

Mai come in questi anni la donna ha fatto passi indietro. Più abbandono scolastico: + 4 per cento. Più donne disoccupate. Più donne che abbandonano il lavoro. Più donne che neppure lo cercano tanto sanno che non c'è per loro una dimensione di sostegno. Non pareggiano il disastro le poche, ripetiamo pochissime, donne manager o impiegate. E' la condizione delle donne nel complesso che è da far paura. Perchè? Per le stesse ragioni dell'antipolitica. Perchè chi fa la politica la fa in modo autoreferenziale. Pensando al proprio gruppo di riferimento. Anche qui, per l'universo femminile, manca un progetto di ampio respiro. Soprattutto democratico e ugualitario. Che la società ha smarrito i valori fondanti delle democrazie lo dimostra proprio questa disuguaglianza dei valori femminili, che invece sono stati il centro e il motore dello sviluppo del Novecento.

E' una condizione che esploreremo dimostrando le colpe di questa disattenzione. Perchè non sono donne senza una poltrona di ministro o che non fanno carriera. Ma diritti, opportunità, lavoro, condizioni di vita possibili. Per donne che muoiono di fatiche, donne sfruttate, donne sole. Donne povere. Umiliate. E non parlano altre lingue.
Ma italiano.

I casi si susseguono. Ieri notte a Roma è successo questo. Due uomini ed una donna sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo per aver piu' volte picchiato selvaggiamente e minacciato una ragazza di 31 anni per costringerla a prostituirsi per loro conto. Gli imputati sono italiani e per di piu' i due uomini sono rispettivamente padre e fratello della vittima. Dopo la morte della mamma, circa 10 anni fa, la vittima e la sorella erano gia' stata costretta per anni a prostituirsi presso la propria abitazione di Fiano Romano dal padre e dal fratello.

Per quella vicenda, il papa' ora 70 enne ed il fratello ora 35 enne erano gia' stati indagati, il primo finendo anche in carcere. Scontata la pena, l'uomo ha provato in tutti i modi a costringere nuovamente a prostituirsi la figlia. L'ultimo episodio, da cui e' scaturita l'indagine, risale al maggio scorso quando la 31 enne e' stata avvicinata dal fratello e dal padre a Roma, in Largo Passamonti, zona dove, da qualche tempo per guadagnarsi da vivere, faceva la parcheggiatrice abusiva. I due uomini, accompagnati dalla convivente del padre, con pesanti minacce, volevano costringerla a tornare nella loro casa di Fiano Romano dove gia' in passato l'avevano costretta a prostituirsi. L'opposizione della donna ha fatto infuriare i congiunti che hanno iniziato a colpirla prima con calci e pugni, poi a bastonate procurandole ferite e fratture varie.

Gli aggressori le hanno anche chiesto 3000 euro come 'risarcimento' del danno causato dal suo rifiuto, minacciandola di morte qualora non avesse corrisposto quella cifra o se avesse denunciato l'accaduto. La vittima, stanca delle continue vessazioni, si e' rivolta ai Carabinieri di Roma San Lorenzo denunciando il tutto.

Donatella Papi - 20.07.07 - comincialitalia.net

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