Scuola antitruffa per anziani soli

Un colpo al giorno, la polizia svela i trucchi alle potenziali vittime Trucchi sempre nuovi, recite sfacciate. Un solo obiettivo: rubare risparmi e gioielli agli anziani milanesi, soprattutto ai tanti che restano soli quando parenti e vicini di casa partono per le vacanze. Nei primi cento giorni di quest´anno sono state 92 le truffe denunciate, un dato che - in proiezione - non si discosta molto dalle 305 dell´anno scorso. Erano state 357 nel 2005 e 508 nel 2004, 600 nel 2003, annus horribilis per questo tipo di reato, quando una famiglia di rom piemontesi mise a segno decine di colpi in città (molti dei quali sono sotto processo - la sentenza è attesa per settembre - e hanno già risarcito una ventina di vittime). Da allora le campagne di informazione hanno fatto tanto, ma gli investigatori avvertono: «Attenzione, le trappole si moltiplicano e diventano più sofisticate, quindi al minimo sospetto non c´è altro da fare che telefonare subito al 113 o al 112».

Soltanto pochi giorni fa è toccato a un uomo di 78 anni subire un raggiro in casa: lui, il signor Luciano, martedì scorso è stato fermato davanti al suo portone da un giovane mendicante che gli ha chiesto qualche soldo. L´anziano l´ha fatto salire in casa e, in sua presenza, ha preso dieci euro da un cassetto della cucina per darglieli. È bastato un attimo di distrazione e il finto mendicante ha riaperto il cassetto portando via i 1400 euro che Luciano conservava per spese programmate in questi giorni. Un´imprudenza classica, a sentire gli esempi che il dirigente del commissariato di Lorenteggio, Giovanni Aceti, ha fatto due pomeriggi fa a una quarantina di signore - età media settant´anni, solo due gli uomini in sala - raccolte allo spazio ScopriCoop di via Gianella per l´incontro sul tema: "Truffe, conoscerle e prevenirle per una vita più serena".

È proprio dal periodo dell´emergenza truffe che la questura ha inaugurato questi incontri nei quartieri, con i commissari a parlare per un paio d´ore ai cittadini dai capelli grigi, per metterli in guardia e insegnare loro come difendersi da chi si approfitta della solitudine, dell´età, della voglia di chiacchierare con qualcuno. E le signore non si risparmiano in aneddoti vissuti in prima persona o capitati a qualche conoscente. C´è chi è stato truffato dal finto fioraio («Mi hanno citofonato dicendo: signora, c´è un cesto di rose per lei. E invece entrati in casa mi hanno portato via tutto»), l´altra che racconta di una volta che alla sua porta si era presentata una ragazza che, saltando al collo di suo marito, aveva provato a farsi passare per la nipote di un vicino di letto nell´ospedale in cui - davvero - era stato ricoverato suo marito poco tempo prima. «I truffatori fanno conto proprio su questo - chiosa il dottor Aceti rivolgendosi alla sua platea - a una certa età non è difficile che si sia appena stati in ospedale, quindi loro ci provano, sapendo che una volta su due indovinano». Il dirigente del commissariato snocciola i consigli del vademecum messo a punto dalla polizia (e disponibile sul sito www.poliziadistato.it) per evitare le truffe.

Dai consigli più semplici, come quello di controllare attraverso lo spioncino chi suona alla porta - una signora si alza in piedi e fa sorridere tutte dicendo che lei, all´altezza dello spioncino, non ci arriva proprio - a quelli che toccano un tasto dolente per tanti anziani: «Cercate di non stare soli - dice il commissario - e se non avete figli o parenti, stringete amicizia con i vicini, fatevi da controllori gli uni con gli altri». Alla fine, però, alle signore che formulano propositi minacciosi verso i truffatori che potrebbero piombare in casa, il dottor Aceti riserva con un sorriso un monito più duro: «Non vi fate imbrogliare, certo, ma non fate gli eroi. Con i ladri non si scherza».



20 luglio 2007 - Oriana Liso - espresso.repubblica.it

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