700.000 morti l’anno: in Russia è emergenza alcol

L’illustre rivista medica britannica ‘The Lancet’, in seguito ad uno studio guidato dalla ‘European Centre on Health of societies in transition’ di Londra, ha dato notizia di sconcertante primato russo: circa il 43% della popolazione muore per cause legate all’alcol (cirrosi e malattie epatiche in primis, ma anche incidenti).

I russi sono notoriamente forti bevitori di alcolici (si calcola che, in media, un cittadino russo con più di 15 anni sia solito bere ogni anno circa 15,2 litri di alcol puro). Il dato, pertanto, non sarebbe così allarmante se non fosse che le bevande che causano la morte di 700.000 uomini dell’ex Unione Sovietica sono assolutamente fuori dal comune: profumi, dopobarba, antisettici orali e qualsiasi altra bevanda che contenga etanolo.
Il perché? La disoccupazione imperante e le difficili condizioni di vita sociale ed economica nelle quali versa il Paese spinge i suoi cittadini a bere alcol in tutte le sue forme possibili.

Lo studio è opera di un'equipe internazionale di ricercatori, guidato da David Leon, che ha studiato il fenomeno in una tipica città industriale degli Urali - Izhevsk - prendendo in esame uomini dai 24 ai 54 anni d'età, deceduti tra il 2003 e il 2005. I ricercatori hanno intervistato le famiglie di 1750 uomini morti a causa di patologie legate all'alcol, come tumori, cirrosi o avvelenamento acuto; i dati così ottenuti sono stati poi confrontati con quelli di altrettanti uomini in vita. Da qui la sconcertante scoperta. I numeri sono davvero impressionanti, soprattutto se si comparano i dati russi con quelli europei: basti pensare che l’età media di un uomo russo è di 59 anni (17 in meno rispetto all’età media di un uomo italiano) e che, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità’, le vittime europee dell’alcol sarebbero 200.000 ogni anno contro le 700.000 registrate in Russia.

La ricerca ha evidenziato come l’alcol resti, almeno in Russia, una consolazione esclusiva del genere maschile: le donne, infatti, vivono in media fino a 72 anni (ben 13 anni in più rispetto ai loro compagni) anche se il gap che le separa dalle donne italiane (che vivono in media fino a 83 anni) è ancora lontano dall’essere colmato.

MFL - 02/07/2007 - fonte

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