Cancellare i ricordi? Con una pillola si può

Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
”A Silvia”- Giacomo Leopardi

Il poeta di Recanati se avesse avuto la possibilità di assumere la pillola che annulla i ricordi, molto probabilmente, non sarebbe stato capace di scrivere gran parte delle sue opere basate, come molti sanno, sul tema dei ricordi e delle illusioni giovanili. Scongiurato il problema di resettare i miti della nostra letteratura, si avvicina il dilemma se sottoporsi alla cura che prevede la cancellazione dei ricordi più traumatici e marcanti della vita personale di ogni individuo. Infatti dopo la pillola che rinsavisce la vita sessuale, “la pilloletta blu” del viagra, ecco che si inserisce, nel campo della medicina sperimentale, la nuova entrata pillola che cancella i ricordi.

Sarebbe stato un team di scienziati della McGill University di Montreal e della Harvard University di Boston che avrebbe, infatti, realizzato la pillola (chiamata U0126) che, abbinata alla terapia psicanalitica, sarebbe capace di eliminare ciò che ci tormenta. L’importanza della scoperta consiste nel fatto che grazie alla pillola sarebbe possibile agire in maniera selettiva sul brutto ricordo “incriminato”. Lo studio promette di aprire nuovi orizzonti nel recupero di traumi causati da esperienze estremamente negative, come nel caso degli abusi sessuali. Bisogna però sottolineare che le ricerche si trovano ancora ad uno stadio iniziale, anche se le speranze dei ricercatori sono alte. Il meccanismo prevede l’utilizzo del Propranolol per rendere malleabili i brutti ricordi che si sono solidificati nella memoria, lasciando agli esperti la possibilità di riuscire a smorzarne gli effetti sull’individuo.

In un lavoro pubblicato sul Journal of Psychiatric Research, due équipe descrivono l’esperimento che ha coinvolto 19 volontari vittime di traumi. Somministrando il farmaco nel momento in cui i pazienti stavano ricordando il trauma i neuro-scienziati sono riusciti ad affievolirlo e a cancellarne i lati spiacevoli.

Tutto perfetto, quindi? Non proprio. Le “controindicazioni” della nuova cura riguardano proprio l’”oggetto” trattato. I ricordi, che – è assodato - sono la base fondamentale delle esperienze, della crescita e della personalità di ogni essere vivente. Certo, uno stupro, una violenza fisica o psicologica o un trauma infantile verrebbe cancellato e - molto probabilmente – ciò restituirebbe dignità e sicurezza alla persona che ha subito lo shock. Però controllare la mente umana attraverso una ricetta fatta di pillole e sedute psichiatriche sembra qualcosa di molto avventato e fantascientifico, forse troppo.

Fabrizio Maggiore - 09.07.07 - 90011.it

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