Droga: consumi boom in Italia

DROGA, CONSUMI BOOM MA SOLTANTO IN ITALIA

Cala l’uso tra i giovani nel resto del mondo

PER i gruppi mafiosi la cocaina è diventata il “petrolio bianco”. Venduta a prezzi stracciati è perfino alla portata dei ragazzini. Con il mercato che si espande grazie a una rete criminale che ne garantisce la distribuzione capillare. Napoli e Milano sono le “piazze” principali. Ma tutta l’Italia, da Nord a Sud, è uno snodo internazionale con alleanze strettissime con i “cartelli” del Centroamerica. I narcos muovono enormi capitali per le partite di droga da spedire in mezzo mondo. Trasversale a generazioni, classi sociali e culture, la “polvere” continua a farsi strada. La conferma arriva dalla Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze che verrà presentata dopodomani al Parlamento. Il consumo è cresciuto in modo esponenziale. Dai 700 mila assuntori del 2005 siamo passati agli 850 mila di oggi, rivela la Relazione. Se la cocaina può contare su un aumento del 20 per cento di consumatori, la cannabis è poco al di sotto. Confrontando i dati si scopre che l’aumento del consumo di spinelli è intorno al 15 per cento. Significa che abbiamo superato i 4 milioni di persone che, saltuariamente o in modo stabile, ne fanno uso. Il precedente documento, presentato nel 2005, parlava infatti di 3 milioni e 800 mila consumatori, mentre nel 2001 eravamo a quota 2 milioni. All’aumento si aggiunge la modificazione del principio attivo. La cannabis non è più quella degli anni Settanta, è fortemente potenziata, con una percentuale di principio attivo (thc, tetracannabinolo) 30 volte maggiore di quella che era conosciuta.

I narcos hanno fatto modificare le piantagioni, manipolate geneticamente per ottenere una sostanza più capace di agganciare i consumatori. Solo con la coca i clan fatturano cifre da capogiro. Calabria e Campania forniscono i più grandi mediatori mondiali del traffico, e proprio in Campania sono avvenuti i maggiori sequestri d'Europa degli ultimi anni (una tonnellata solo nel 2006). Sommando le informative dell’Antimafia calabrese e napoletana in materia di narcotraffico si arriva a calcolare che ’ndrangheta e camorra trattano circa 600 tonnellate di coca l’anno. Africa, Spagna, Bulgaria, Olanda, sono i percorsi infiniti e molteplici di questa sostanza che ha un unico approdo da cui poi ripartire per nuove destinazioni: l’Italia. Secondo due autorevoli e recentissime ricerche, la prima dell’Nhsda, il National Household Survey on drug abuse, e l’altra delle Nazioni unite, l’uso di droghe tra gli adolescenti americani è sceso del 19,8%, mentre in Inghilterra è sceso del 10%. Anche rispetto al fenomeno nel suo complesso è stato individuato un trend di lievissimo calo. L’Italia, però, è in controtendenza con aumenti per tutte le sostanze.

Ma torniamo alla Relazione al Parlamento, da cui emerge un altro dato allarmante: l’ulteriore abbassamento dell’età. Ci sono ragazzini tra i dodici e i tredici anni che iniziano a sperimentare anche sostanze pesanti. Le minidosi immesse sul mercato e i prezzi stracciati spingono in questa direzione. La coca è passata dai 40 euro al grammo del 2004 ai 10-15 di oggi. «Ma c’è anche un ritorno dell’eroina perché ci sono pusher che la vendono agli adolescenti a 5 euro a dose», la denuncia è di Claudio Leonardi, direttore dell’Unità operativa di prevenzione e cura della Asl Roma C, e membro della Consulta nazionale antidroga. Che aggiunge: «Questo dato sugli adolescenti preoccupante è stato individuato da chi ha lavorato alla Relazione annuale. Da noi, per esempio, arrivano ragazzi dipendenti dalla cocaina dai sedici anni in su, hanno alle spalle almeno due anni di abuso, associato all’alcol. In aumento anche i consumi di cannabis».

E sempre di più crescono i mix di più sostanze. Con una forte interazione tra cocaina e alcol, che, quando sono usati congiuntamente, l’organismo trasforma in etilene di cocaina. L’effetto nel cervello è più lungo e più tossico di quando si usa soltanto la droga. Sembra inoltre che molte morti da droga siano dovute a questa combinazione. «C’è un aumento forte e incontrastato dell’uso delle sostanze afferma Pietro D’Egidio, segretario nazionale del Federserd, l’associazione che raggruppa i Sert d’Italia Per questo motivo l’allarme è alto. Chiunque, in qualsiasi città, anche una città che non conosce, con facilità può comprare quello che vuole». I narcos hanno scelto di vendere la “roba” a prezzi stracciati per ampliare i consumi. E’ per effetto di questa strategia che salgono i consumi? «I prezzi c’entrano fino a un certo punto, non è questa l’unica ragione osserva ancora D’Egidio Il tipo di domanda corrisponde a certi stili di vita. Sempre più di frequente so di persone assolutamente “normali” che negli ultimi cinque anni hanno fatto uso di cocaina, e lo fanno senza paura come se non ci fossero rischi. La verità è che si sta costruendo un immaginario sociale che lega la droga al successo e alla felicità, convincendo i consumatori della mancanza del rischio. Nulla di più ingannevole».

08.07.07 - di ANNA MARIA SERSALE - antiproibizionisti.it

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