Pedofilia: Spolitu senza vergogna

Pedofilia, Spolitu abusò di un minore anche a Lecco

A QUATTRO giorni dalla sentenza del processo per pedofilia nei confronti di Biagio Spolitu (è attesa per giovedì, la pubblica accusa ha chiesto 10 anni, la difesa l’assoluzione) la posizione dello psicologo dell’Asl si appesantisce almeno dal punto di vista morale. E’ infatti emerso che la Procura di Savona ha intenzione di inoltrare a Lecco gli atti dell’indagine per contestare ad un collega psicologo lombardo (dove lavorava Spolitu prima di approdare all’Asl savonese) l’accusa di “omessa denuncia” (articolo 365 del codice penale) perché avrebbe ricevuto la confessione di una vittima di Spolitu senza denunciarlo all’autorità giudiziaria.

Perché non lo hanno fatto? Come può un medico che viene a sapere di un collega che abusa sessualmente di un minore non segnalare il caso? Sono le domande cui gli inquirenti savonesi vogliono dare risposta.

E’ un particolare importante e inquietante che chiarirebbe che la passione morbosa dello psicologo era già nota in tempi non sospetti e in altre zone d’Italia ma nessuno lo ha mai denunciato. La vittima lombarda secondo gli inquirenti è tra l’altro uno dei casi più inquietanti tra quelli contestati allo psicologo. Era uno dei primi minori che gli venivano affidati come psicologo perché proveniente da un contesto sociale degradato e per anni è stato il suo “figlioccio” prediletto cui dedicare le attenzioni patologiche poi ripettute su altri casi savonesi. Questa vittima, oggi cresciuta, ha raccontato alla Procura anni e anni di abusi che oggi paga con disturbi della personalità e del carattere. Eppure agli inquirenti - ed è l’aspetto inquietante e per certi versi chiarificatore della mancanza di lucidità di tante vittime - ha continuato a rispondere: «Cosa dovevo fare? Denunciare mio padre? Spolitu è stato mio padre, io ero il suo figlioccio, non potevo denunciarlo...».

Questi abusi sessuali sono stati però confessati, anni dopo, ad uno o forse addirittura due psicologi sempre di Lecco presso cui il ragazzo è stato in cura. La procura di Savona ne ha avuto la conferma dallo stesso ragazzo che ha detto: «Si, a qualcuno anni dopo ne ho parlato, per esempio ad uno psicologo che mi seguiva» ha detto. Eppure non risulta che questa pesante confessione abbia dato luogo ad una denuncia contro Spolitu. Da qui la decisione dei magistrati di contestare al collega medico il reato di omessa denuncia.

C’è da dire che questa vittima di Biagio Spolitu non è tra coloro (otto) che si sono costituite parte civile nel processo e che lo stesso Spolitu ha negato ogni abuso nei suoi confronti. «Solo la presunta vittima ha detto di aver confessato questi abusi ad uno psicologo - dice la difesa di Spolitu - ma è credibile che un medico sia stato informato e non abbia detto nulla? Per noi non è credibile, e quindi questa presunta confessione lascia il tempo che trova. E poi perché questa presunta vittima non si è costituita parte civile nel processo come le altre otto?»

D. F. - 14.07.07 - ilsecoloxix.it

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