Fermiamo per sempre i killer sulle strade

Caro Severgnini,

Fermiamo i killer sulle strade, ma fermamoli per sempre. Siamo all'ennesima disgrazia sulla strada provocata da un ubriaco alla guida. Pochi giorni fa una signora anziana per rispondere al telefono cellulare è uscita di strada investendo un gruppo di pedoni tra cui una donna incinta. La lista delle disgrazie mortali si allunga ogni giorno. Una recente inchiesta pubblicata sull'«Espresso» ha documentato una realtà spaventosa: chi uccide sulla strada non solo non va in galera, ma torna sempre al volante. Vi sono casi incredibili di persone responsabili di 3-4 incidenti mortali che sono ancora liberi di guidare sulla strada con il loro camion, auto o motocicletta. In Italia la patente non si ritira mai a vita, ma solo temporaneamente. Nemmeno se fai una stage in autostrada.

Anche a Pinerolo all'omicida avevano già ritirato la patente tre volte. Per poi ridargliela e rimetterlo sulla strada. I numeri citati dal ministro Bianchi sono drammatici: ogni giorno gli incidenti stradali uccidono 14-15 persone. Quasi sempre persone comuni che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Un giro sulle le strade italiane spiega più di mille statistiche: la totale indisciplina e il senso di irresponsabilità di molte persone alla guida dei veicoli è fin troppo evidente. Queste persone vanne fermate. Con l'educazione e con le campagne di prevenzione (quanta reticenza in Italia a parlare e mostrare cosa succede davvero in un incidente). Con i controlli, che mancano sempre, ma anche con sanzioni serie e dure. In certi casi la patente va ritirata per sempre. Chi viene trovato più volte a guidare alterato da alcol e droghe, chi provoca un incidente mortale non dovrebbe mai più tornare alla guida di un veicolo a motore.

Gianluca Brugnoli, gianluca.brugnoli@polimi.it - 21.07.07 - corriere.it

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