Messina firma una carta di intenti in favore dei gay

Il Comune di Messina firma una carta di intenti in favore dei gay


Una buona notizia: il nostro appello alle istituzioni, e in particolar modo a quelle messinesi, di combattere coloro che professano omofobia anche attraverso i media, non è rimasto inascoltato. Infatti, la professoressa dell'Università di Messina Antonella Cocchiara, già assessore della Giunta di Francantonio Genovese, ci ha contattato segnalandoci che già in passato lo stesso giornale, oggi sotto accusa per insulti a lesbiche e gay, si era distinto per omofobia e razzismo sessuale. Tanto che la Cocchiara, al tempo assessore al Comune, lo aveva fatto presente a un convegno dell'Arci a cui aveva partecipato in qualità istituzionale.

La Cocchiara aggiunge che esiste al Comune una carta di intenti sottoscritta dallo stesso sindaco di Messina nell'estate 2006. In Italia, infatti, lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender (lgbt) non godono ancora di pieni diritti e spesso vivono situazioni di discriminazione nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa a causa del perdurare di una cultura condizionata dai pregiudizi. Risulta pertanto importante l’azione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere sul piano locale politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone lgbt, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi. L’affermazione dei diritti delle persone costituisce infatti il presupposto per la costruzione di una compiuta cittadinanza. Chiaro?

Ed è chiaro anche al nuovo assessore al ramo, Luciana Intilisano? Insomma ciò che sta veramente a cuore a tutti noi è che gli impegni assunti dall'Amministrazione comunale sottoscrivendo quella Carta vengano adempiuti. A questo punto non possiamo non chiederci come mai Enti di sottogoverno o gli stessi assessorati possano accostare la loro immagine pianificando campagne pubblicitarie su quel giornale che di fatto odia gli omosessuali.

Delle due l'una: o si combatte l'omofobia sul serio o si lascia perdere tutto facendo finta di nulla in cambio di una lauta marketta. E alle istituzioni politiche aggiungiamo anche quelle aziende importanti che non trovano per nulla disdicevole (a quanto pare) accostare il loro marchio a un giornale omofobo. Roba da ridere? E se gli onorevoli Grillini, Capezzone, Cappato, Vendola, Luxuria, Bonino, Pannella, per non dimenticare personalità della cultura e del giornalismo come Pierluigi Diaco e Alessandro Cecchi Paone o le stesse associazioni Arci e Giglio Rosso di Firenze, una volta appreso che molte aziende importanti sostengono concretamente l'attività omofoba di quel giornale decidessero di dare il via a una campagna di boicottaggio civile dei loro prodotti? Vi fa ancora ridere? Pensate al danno che ne riceverebbero.

Infatti tra gli inserzionisti del giornale sotto accusa figurano tra gli altri l'Ato3, Grimaldi Immobiliare, Marina del Nettuno, Caffè Barbera, Richard Ginori, Teatro Antico Taormina, Gruppo Sai Fondiaria, Gruppo Deutsche Bank, Amam, Centro Commerciale Tremestieri e la lista potrebbe non finire qui. Dunque cari signori inserzionisti, siete o no anche voi omofobi? Se state cadendo dalle nuvole dobbiamo pensare che forse investite i vostri soldi e quelli dei contribuenti su una rivista che neppure sfogliate.


21.07.07 - tamles.net

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