La vera causa dell'alcol sulle strade

Caro Beppe, cari Italians,

sono un italo-americano cresciuto in Italia. Arrivo immediatamente al punto: non è solo l'alcol che uccide, qui. E' quello che c'è dietro. Avendo fatto dieci anni di analisi, sono abituato a guardare gli eventi nel rapporto di causa ed effetto. Ebbene, l'alcol è - se vogliamo - un effetto. Che certamente, diventa concausa di alcuni dei sinistri mortali protagonisti di questi giorni. Ma la vera causa - che spinge poi a bere, da noi come nel resto del mondo umano - sono le frustrazioni/depressioni così largamente presenti (e al contempo sconosciute e/o negate) dilaganti. Frustrazioni/depressioni cui si reagisce spesso tirando fuori aggressività represse. Così tipico al volante.

Lo vedo con chiarezza sulle strade italiane. La frustrazione di vite insoddisfatte (evidentemente, molte) che finalmente possono trovare vendetta al volante. E si abbandonano (se mai si sono conosciute) le distanze di sicurezza, entrando nello «spazio dell'altro» con veemenza. Si minaccia l'altro attraverso la presenza della propria macchina, incombente, da dietro, come fosse un caccia da guerra a ore sei. Qualsiasi cosa pur di sorpassare. E' il «ti frego, ti frego io, ti ho fregato». La rabbia cieca che si scatena. L'alcol non fa altro che liberare più facilmente questa presenza interiore. Si beve per trovare coraggio. Per dimenticare la voce dei freni inibitori ritenuti indegni, vigliacchi.

A molti italiani dunque, manca qualcosa di più profondo. Manca di trovare (nemmeno ritrovare: non c'è reiterazione, non ci si è ancora trovati come individui e come unità popolare, manca il senso civico non per nulla) se stessi. Ben vengano dunque le campagne educative. Non basta, non basterà, il lavoro necessario è più profondo, ma educazione all'autoconsapevolezza - e repressione, anche - possono aiutarci a tamponare questa rabbia. Così dilagante sulle strade (e non solo) italiane. Un caro saluto,

Filippo Federico Olivieri, filippo.olivieri@anthilia-cp.com - 21.07.07 - corriere.it

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!