Gaynews : Il convivente sarà parte civile

Gaynews : Il convivente sarà parte civile al processo per l'omicidio di Toma


ROMA. È il primo riconoscimento di un convivente omosessuale in sede penale. Con una decisione che è destinata a entrare negli annali, il gup del tribunale di Roma Claudio Carini ha ammesso come parte civile Mario Chinazzo, 67 anni, nel processo contro l'assassino del suo convivente.

Chinazzo aveva convissuto per 25 anni con Roberto Chiesa, fino a quando il 7 marzo scorso un giovane romeno, George Alain Chisereu, non glielo aveva portato via sgozzandolo e svaligiandogli l'appartamento. Al processo con rito abbreviato, che riprenderà l'8 novembre, sarà presente come parte lesa anche la sorella della vittima, Graziella. Sono state respinte, invece, le richieste di costituzione di parte civile avanzate dal Comune di Roma e dall'Arcigay perché nei loro confronti non sarebbe rilevabile un danno giuridico consistente.

Si dice commosso, Mario Chinazzo, che fino a ieri temeva di non farcela: «Mi faceva star male il pensiero di non essere nessuno per la legge. Questa decisione mi ha tolto un peso». Per lui il giudice ha riconosciuto «un danno diretto». Una sorta di pacs, dunque, riconosciuto non in sede civile, come era già avvenuto diverse volte in caso di sinistri, ma da un giudice penale.

«In Italia è la prima ammissione in un processo penale del convivente di una coppia gay», afferma il deputato di Sinistra democratica Franco Grillini, che aggiunge: «L'assenza di una legge per le unioni civili crea il paradosso che il vedovo di una coppia di fatto debba rimettersi alla competenza di ottimi avvocati o alla lungimiranza di un giudice perché gli vengano riconosciuti i diritti. E non sempre le due condizioni si verificano».

Sulla stessa lunghezza d'onda si era espresso l'altro ieri anche il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo: «Il fatto che si tratti di due uomini non significa che il convivente della vittima non meriti gli stessi risarcimenti previsti per il coniuge che perda il marito o la moglie. Mario Chinazzo non ha avuto nemmeno il diritto di decidere dove seppellire il compagno».

Quello di Mario Chinazzo, che già era intervenuto sul palco della manifestazione Orgoglio Laico a piazza Navona lo scorso 10 marzo, potrebbe essere un precedente per altri riconoscimenti alle coppie di fatto in sede giudiziaria. Un segnale per la politica che ancora si interroga se ed eventualmente in quale forma garantire i diritti ai conviventi così come avviene in quasi tutti i Paesi d'Europa.


21.07.07 - tamles.net

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