Ferrero: «Droghe alla portata di tutti»

Il consumo di marijuana in 4 anni è aumentato del 45%.
Morti per overdose 517 (-20%), ma quelle legate all'alcol sono 24 mila


ROMA
- Quasi un italiano su tre ha fumato uno spinello almeno una volta nella
vita e il calo dei prezzi fa dire al ministro per la Solidarietà sociale Paolo
Ferrero che le droghe sono «alla portata di tutte le tasche». Le morti per
overdose sono state 517 (-20%), ma quelle legate all'alcol sono 24 mila. Il dato
è contenuto nelle relazione annuale al Parlamento sullo stato delle
tossicodipendenze in Italia. Il costo sociale del consumo di droghe è stimato
per il 2006 a 10,5 miliardi di euro, pari allo 0,7% del Pil e all'1,2% della
spesa delle famiglie italiane.

In quattro anni (dal 2001 al 2005) la percentuale di consumatori di marijuana è
aumentata del 45%, passando dal 22% della popolazione al 32%. Tra gli studenti
la percentuale dei fumatori di marijuana è del 24,5%. La relazione registra non
solo un aumento nel consumo di cannabinoidi, ma anche di cocaina, mentre quello
di eroina resta stabile. È cresciuto del 2,2% il consumo di allucinogeni e
stimolanti.






DATI
- Dal 2001 al 2005 sono aumentate le persone che consumano più
sostanze illegali: dal 14% al 17%. L'uso concomitante di più droghe è
particolarmente diffuso fra gli studenti (22%) mentre l'87% assume la
cannabis come unica droga illegale.

Le regioni con più consumatori sono il Lazio per i cannabinoidi (10,6%),
la Lombardia per la cocaina (4,7%), la Liguria per l'eroina (0,7%).
L'uso di anabolizzanti riguarda gli studenti maschi (8 studenti su 10
mila); il 21% ne ha fatto uso 20 volte o più. Fra gli studenti l'uso di
cocaina è limitato al 4%, mentre quello di eroina all'1,6%. La discoteca
è indicata come il luogo privilegiato dagli studenti per l'acquisto
della cocaina.




ALCOL E FUMO
- Fra il 2001 e il 2005 si è avuto un calo nel
consumo di bevande alcoliche (per lo più fra i maschi) e delle sigarette
(dal 36,3% nel 2001 al 32% nel 2005). Se il fumo attrae meno gli uomini
(-6,6%), nelle donne è in crescita (+6,4%). In controtendenza, gli
studenti bevono più alcol: dal 64,7% del 2000 al 69,7% del 2006. Fra le
ragazze si fuma tabacco tutti i giorni (27,7%) più che rispetto ai
coetanei (26,6%). La relazione stima che siano 176 mila le persone in
trattamento nei Sert. Fra coloro che sono stati in trattamento e che si
sono sottoposti al test Hiv (67.300), il 12% è risultato positivo; il
39,5% al virus dell'epatite B e il 61,9% a quello dell'epatite C.



MERCATO
- Il mercato italiano è stato alimentato nel 2006
prevalentemente da cocaina prodotta in Colombia, da eroina afghana, da
hashish prodotto in Marocco, da marijuana albanese e dalle droghe
sintetiche provenienti per lo più dall'Olanda. L'Italia viene
considerata il secondo Paese europeo per il consumo di cocaina dopo la
Spagna, alla pari con il Regno Unito. Le forze dell'ordine nel 2006
hanno sequestrato 4.625 kg di cocaina, rispetto alle 1.812 del 2001.



PREZZI E PUREZZA
- Dal 2001 al 2006 la media dei prezzi è passata
da 99 a 83 euro per grammo per la cocaina (-16%), da 68 a 52 per
l'eroina nera (-24 %) e da 84 a 78 per l'eroina bianca (-7%); un aumento
della media dei prezzi si osserva per una singola pasticca di ecstasy e
dose di Lsd, mentre rimane invariata quella dei cannabinoidi. Calano i
prezzi ma anche la purezza: nell'ecstasy, ad esempio, la percentuale
media di sostanza pura (Mdma) riscontrata nei quantitativi analizzati
nel 2006 è scesa a poco più del 18% contro circa il 28% del 2001. Lo
scorso anno è stato stimato che sono stati 30 mila i nuovi consumatori
di oppiacei e 9.500 a quelli di cocaina.




PERCEZIONE DEL RISCHIO
- È l'eroina la droga percepita come più
dannosa (oltre il 95%), seguita dalla cocaina. Il tabacco è considerato
rischioso per la salute da oltre l'85% dei soggetti: si osserva tuttavia
una diminuzione significativa nella percezione del rischio tra il 2003 e
il 2005 tra i soggetti di età comprese tra i 25 e i 44 anni. La cannabis,
percepita come dannosa per la salute dal 70% degli intervistati, viene
considerata sostanza rischiosa da un numero sempre minore di soggetti.
Quasi 5 milioni di italiani avrebbero cambiato opinione nell'arco di
soli quattro anni, passando da un'opinione negativa a una posizione di
non esplicita disapprovazione.

11 luglio 2007 - corriere.it

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