Malasanità a Voghera

LA MALASANITÀ A VOGHERA E LA FILOSOFIA DEI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE

(10/07/2007) - Caro Direttore,

devo ringraziare IMGPress per aver pubblicato la mia lettera aperta al Ministro della Salute, dottoressa Livia Turco (Ds), e il quotidiano la Provincia Pavese, per avermi intervistato sabato scorso sulla situazione della mamma. I risultati sono stati immediati. Mia madre domenica e' stata ricoverata solo dopo questi interventi decisivi e dopo aver perso 15/ 20 Kg in un anno. Dopo che il PO2 nel sangue (l'ossigeno) era sotto la soglia di sicurezza, cioe' 60 mmHg e dopo le frequenti cadute accidentali, l'ultima delle quali le ha provovocato la frattura della 5 e 6 costa. Se e' ancora viva e' un miracolo dopo tante cadute e ringrazio la Madonna a cui sono devoto che l'ha protetta. Come sai, caro direttore, e' da un anno che scrivo di queste cose, ma non voglio tediare i lettori. Lo faccio unicamente perche' non capiti anche a loro, o ai loro famigliari. Nel mio caso i vogheresi hanno trovato un osso duro, e quando il gioco si fa duro, bisogna giocare. Questa, almeno, e' la mia filosofia. Guardo caso, il ricovero (giustificato per ossigenoterapia intensa), arriva alla vigilia della mia visita alla Procura della Repubblica di Voghera per raccontare un anno di malasanita' e di vergogna Al PM di turno e per sporgere querela per i reati di abbandono di persona incapace, omissione di soccorso, abuso d'ufficio, abuso di potere, falso ideologico, falso materiale, ingiurie, violazione di domicilio, violazione della privacy con fotografie, ecc. Adesso capisco le mele marce del G8 di Genova, quelle di Campobasso, quele degli 8 agenti di Milano e di Bergamo. Anche se la mia stima rimane immutata nelle Forze del'Ordine. quello che non capisco (e' che il capo del Commissariato di Voghera, dott. Mauro Zampiero, promosso recentemente Vice Questore aggiunto, non abbia preso alcun provvedimento disciplinare nei confronti dei tre agenti del suo Commmissariato che si sono introdotti nella mia casa (non nella sua ) con l'inganno, e compiendo dei reati. Forse dovro' aggiornare il ministro Amato e il dottor Antonio Manganelli nuovo capo della Polizia. Parlavo del ricovero di mia madre. Si tratta di un ricovero per tutelarsi, per pararsi il sedere dopo negligenze e inadempienze gravissime, non certo per curare un paziente disabile e bisognosa. Ma io ho le carte, e i giudici guardano le carte. Oltre a sentire i testi, quasi sempre falsi al 90% specie in questa zona. Dopo la sporca operazione al Pronto Soccorso dove lasciai mia madre una notte in astanteria perche' non riusciva a camminare e, quindi, a recarsi a casa con le proprie gambe, il medico Marisa Zucchella mi provoca e mi insulta pesantemente, pensa di intimidirmi gravemente chiamando la Polizia ( non escludo che fossero d'accordo, anche perche' i due agenti non raccolsero le mie dichiarazioni a verbale a priori, ma solo quelle nutrite e solide da un punto di vista giuridico della Zucchella consegnate non alle 20 il giorno dopo al commmissariato. Questa signora non ha ancora spiegato come mai a una donna che soffre di insuffcienza repiratoria, quella sera, non le fece l'emogasanalisi (EGA) per verificare i valori dell'ossigeno nel sangue. Ve l'ho gia' spiegato: non lo fece appositamente perche' avrebbe accertato valori minimi e ricoverarla. Invece ha dirottato la furbacchiona l'attenzione sul presunto abbandono al Pronto Soccorso di mia madre. Peccato per la Zucchella che, sia la Cassazione, che la Corte Costituzionale in due recenti e distinte sentenze non considerino abbandono lasciare i propri cari negli ospedali per le necessarie cure. E Dio sa quanto mia madre avesse bisogno di cure quella sera. Ma la Zucchella non chiama il pneumologo, chiama invece 2 neurologi per depistare. Per dire: la signora e' caduta perche' magari le girava la testa aveva bevuto. Eh, no Zucchella. Io ho 40 anni suonati, e le balle con me bisogna saperle raccontare. Poi, ci sono i due medici che curano mia madre, con i quali rifiutero', d'ora in avanti, ogni colloquio. Ebbene, questi due medici, Carlo Saviotti e Marzia Perazzi, visitano e vedono mia madre ogni 15gg. e, nonostante la perdita di peso di 15 kg o 20, non hanno mai ritenuto di darle un ciclo di iniezioni ricostituenti o di ricoverla in apposita struttura. No, dottor Saviotti. Il suo comportamento non e' stato professionale come medico di famiglia. E, da un punto di vista deontologico, che sia l'Ordine dei medici di Pavia a dirlo. La Perazzi, invece, e' giovane, ama i suoi pazienti, ama la sua professione, e' disponibile, ti ascolta, non guarda il lato economico e le visite a pagamento che a Voghera vanno molto di moda e di consentono un trattamento sanitario migliore, ma affidare soltanto a me la mamma senza curarla per il suo grave deperimento organico e' stata davvero un po' grossa da parte vostra. Se per le mie critiche merito di andare nel Supercarcere di Voghera insieme ai mafiosi, ai traffucanti di droga e di armi, cosi sia. Ma a regime duro, quello del 41 bis. Ho rotto le balle un anno intero perche' una disabile tornasse a sorridere e a stare bene. E questa per provincialotti e' una grave colpa... non un merito! Passiamo al Sindaco Aurelio Torriani (medico) e all' Assessore signor Paolo Beccaria che non sa nenche cosa sia lontanamente una filosofia dei servizi sociali. Almeno, la mia amica dott.ssa Mariolina Moioli, con cui ho avuto divergenze, assessore ai servizi sociali a Milano, su questo versante, e' ultra preparata. I due amministartori vogheresi mi avevano scritto una lettera congiunta dicendo che i servizi sociali comunali si sarebbero occupati della mamma. Proposta: offerta di 300 euro annui netti per la badante, e un Centro diurno a Garlasco a 18 km da casa a mie spese con tutte le difficolta' relative alla deambulazione e al malessere della sua condizione di donna ammalata. Una vera presa per il culo. Poi parlo con il direttore sanitario, Angela Moneta, dell' Ospedale civile di Voghera e, anziche', cercare una mediazione tra me e la Zucchella, cosa fa? Accende il fuoco. Ma poi ha dovuto spegnere un altro fuoco ben piu' grave nel suo Ospedale dove e' la regina incontrasta, omaggiata e venerata da tutti (l'episodio dei 6 anziani che hanno perso un occhio per una banale cattaratta e per un batterio in sala operatoria). Intervento dei Nas dei carabinieri di Cremona, i riflettori della stampa nazionale, le relazioni al ministero e alla Regione Lombardia e alla ASL di Pavia. Intanto i sei anziani hanno deciso di trascinare in Tribunale la Regina, Angela Moneta, Direttore sanitario dell'Ospedale civile di Voghera: vogliono giustamente i danni biologici, materiali e morali. Mi auguro solo che il Ministro della Salute nella sua agenda metta l'Ospedale civile di Voghera, e lo Commissri al piu' presto. Cosi come i Nas di Cremona lo tengano sotto controllo. La mia non e' una vendetta. E' solo una richiesta di giustizia per aver letteralmente abbandonato una persona incapace e disabile (nonostante nel bilancio comunale ci fossero soldi in attivo). Se poi il pm della Procura non ravvisera' reati, e, anziche' ipotizzare un'associazione a delinquere, pensera' invece a un'associazione di beneficienza e di filantropia ne prenderemo atto. Ma quello che hanno fatto tutti questi signori a una persona debole, svantaggiata e non tutelata, suscita indignazione, sgomento e rabbia. Senza contare che in questa provincia erogare l'assitenza non e' un atto dovuto, ma una cortesia dei politicanti. Come vedi una mentalitàda ignoranti e da furbi. E Dante Alighieri, gia' nel 1250, diceva che l'ignoranza e' il peggiore dei mali! Mai tale verita' fu cosi veritiera! . Un'ultima nota al vetriolo. Mia madre ha abitato per 45 anni a Milano citta' di cui si era innamorata, e' venuta ad abitare a Voghera nel 2001, per stare vicino ai suoi fratelli e sorelle. Tre, purtroppo, sono deceduti, l'altra Rosalia detta Renza, e' seconda solo alla Regina Elisabetta II d'Inghilterra e con sua figlia Enrica in 6 anni, sono venute una sola volta per vedere la casa (sic!) . Il marito di Enrica che e' un Vigile Urbano, molto noto in citta', Nardini Duilio, con delega alla Polizia giudiziaria del Tribunale, non si e' mai visto. Che i parenti siano davvero serpenti? Non ci e' dato di sapere. E che amore di fratello e' amore di coltello? Non lo so, non voglio giudicare, sto semplicemente ai fatti. Fate un gesto di carita' cristiana, se nel vostro cuore alberga ancora questo sentimento. Andate a trovarla all'Ospedale civile di Voghera. Gesu' ha detto: "Ero malato e mi avete visitato". Gianfranca vi ha sempre voluto bene al punto di trasferirsi in questa orribile, inospitale e indifferente città.

Alberto Giannino - albertogiannino@libero.it - 10.07.07 - imgpress.it

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