Sesso coi pazienti: 10 anni di carcere

«Faceva sesso coi pazienti 10 anni di carcere a Spolitu»

QUINDICI anni di condanna scesi a dieci solo grazie alla scelta del rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena. Per il pubblico ministero Giovanni Battista Ferro tanto dovrà stare in carcere Biagio Spolitu, 50 anni, il noto psicologo dell’Asl2 ed ex allenatore di calcio arrestato nel settembre scorso con la tremenda accusa di violenza sessuale su minori. Sono otto le vittime le cui famiglie si sono costituite parte civile nel processo iniziato ieri in tribunale. Il giudice per l’udienza preliminare Donatella Aschero dopo aver ascoltate le richieste dell’accusa (appunto 10 anni di pena finali), della difesa (”assoluzione per non aver commesso il fatto”) e degli avvocati di parte civile (in tutto hanno chiesto poco meno di 500 mila euro di risarcimento provvigionale più il danno da quantificare) ha aggiornato il processo a giovedì 19 luglio. Tra meno di dieci giorni, in pratica, Spolitu tornerà in aula per le repliche e la lettura del dispositivo della sentenza. Il dubbio è se sarà una condanna pesante o più mite, che possa essere un’assoluzione è improbabile. Di sicuro tra otto giorni si chiuderà uno dei casi giudiziari di pedofilia che ha choccato di più non solo a Savona per la popolarità e il ruolo dell’imputato: psicologo dell’Asl con mansioni di assistenza ai giovani, ai loro disagi. Un uomo fino all’arresto stimato sulla cui innocenza una parte di città ha creduto e insistito finché le accuse sono diventate troppe e troppo circostanziate per trascurarle.


Biagio Spolitu era in aula al fianco dei suoi difensori (avvocati Paolo Foti e il romano Lombardi) e per tutto il processo ha tenuto il capo chino scuotendo la testa di fronte alle tremende contestazioni. E’ apparso provato dai mesi di arresti domiciliari (scontati in casa del fratello ad Aprilia) e dalla consapevolezza di aver perso il lavoro, la carriera, tutti i contatti sociali. Una situazione di profonda prostrazione che lo ha minato nella psiche come chiarito dai suoi legali. «Vive una situazione molto dolorosa - ha detto l’avvocato Lombardi - è importante sottolineare che ha scelto di sua spontanea volontà di mettersi in cura da uno specialista di Roma per capire la natura del suo disturbo».


Dal punto di vista giudiziario Spolitu non ha negato di avere avuto rapporti sessuali completi con le sue vittime - quasi tutti ragazzi che assisteva come psicologo dell’Asl - ma ha sostenuto di averlo fatto senza mai usare violenza, con la loro approvazione. «Ha avuto rapporti omosessuali con loro - hanno spiegato i difensori - ma non prima dei quattordici anni, sempre dopo, in alcuni casi con rapporti proseguiti fino alla maggiore età, segno che erano rapporti omosessuali tra persone consenzienti». In realtà per la Procura l’età delle vittime era anche inferiore ai 14 anni e poi le relazioni proseguivano dopo solo per un motivo psicologico: una volta “iniziati” a quelle relazioni sessuali, proveniendo da situazioni sociali e familiari disagiate (spesso erano affidati a lui come psicologo per colmare lacune familiari), non erano in grado di sottrarsi. Inevitabili le conseguenze dal punto di vista psicologico e formativo. «Le vittime hanno avuto traumi incancellabili, una vita distrutta» dice Luciano Chiarenza, legale di parte civile. Tra poco più di una settimana la sentenza.

Dario Freccero - 11.07.07 - ilsecoloxix.it

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